2002, TV e Gaming.
Una mente che partorisce l’idea di un bambino sparato alla nascita dal vulvacannone direttamente nella tomba, nello svolgersi di una tornata pubblicitaria di 50 secondi, potrebbe avere qualche problema da risolvere da un bravo analista. Ciò detto, la particolare tensione psicotica del nostro non ha impedito a Microsoft di inserire questa reclame nella serie pubblicitaria di spot televisivi per il lancio della sua nuova console: Xbox.
Non si può, infatti, negare che l’immagine sia di grande impatto per un sistema da gioco che aveva l’obiettivo di rompere un mercato dominato da Sony e Nintendo, ma neanche nascondere il fatto che lo spettatore, durante la visione, disturbato, avesse iniziato a guardare la lancetta dell’orologio e a ripensare ai momenti della sua vita, mentre una voce alle sue spalle sussurrava: “Memento mori!”.
Fino alla fine però nessun riferimento alla console Xbox, come a lasciare piene parole alle immagini. Lo spot Xbox difatti potrebbe essere quello di qualsiasi altra fonte di intrattenimento tranne che per la chiusura in cui il mantra pubblicitario cita a schermo:
“Life is short, play more” (La vita è breve, gioca di più).
Il tutto seguito dal logo Xbox.
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