5 Aprile 2020.
In pieno clima quarantena causa Coronavirus, chiuso in casa (ovviamente), tra divano e scrivania, mi accingo a leggere le notizie del giorno consigliate sul mio smartphone e, tra le tante proposte, spicca un titolo che spezza la monotonia e la tristezza: “Coronavirus, anziani in fuga in campagna per giocare a carte: traditi dalle urla per la partita”.

Trovando la cosa alquanto divertente, mi ritornano subito alla mente tutti quei titoli di giornale a cui ho fatto gli screen per poterli poi condividere in vari gruppi WhatsApp, e tutti quei post che già anni fa su Facebook racimolavano migliaia di like con una semplice foto di un titolo o di una bacheca.
Incuriosito dalla faccenda, ho quindi deciso che non sarebbe stato male parlarne con un amico giornalista, giusto per capirci di più.
Cosa ne pensi di questo genere di titoli di giornale?
Il titolo di giornale deve essere un riassunto del riassunto di quello che è il contenuto dell’articolo, ma soprattutto bisogna far si che sia accattivante, che colpisca il lettore, in modo da spronarlo a leggere. La gente purtroppo pensa che basti leggere il titolo per essere informati e aggiornati, quando in realtà questo porta spesso a disinformazione, che è una cosa molto grave. Questo succede perché il titolo viene pompato eccessivamente e quindi poi nessuno va a leggere l’articolo. Per questo vi sono anche molte polemiche relative ai “titoloni acchiappa like”.
Dove sta il limite tra il riportare una notizia perché utile e farlo perché, beh, perché trash?
Non c’è un vero e proprio limite. La carta stampata, i giornali come li abbiamo intesi fino a qualche anno fa, non fanno più informazione, almeno non come un tempo. Ora le notizie in anteprima vengono date dal web, ed è per questo che le principali testate giornalistiche hanno fatto un gran lavoro per sviluppare al meglio i loro siti internet. La carta stampata invece in questa fase storica fa principalmente approfondimento.
Sui giornali veri e propri è difficile trovare notizie trash, le trovi sui siti internet. Questo perché il lettore ha bisogno anche di qualcosa di più leggero da poter leggere. Notizie di questo genere vengono confezionate ad hoc per far ridere. Spesso poi questo tipo di articoli viene sfruttato per aumentare le visualizzazioni del sito, che si traducono in soldi. Una maggiore visibilità incrementa l’appetibilità anche per le pubblicità. E qui ritorniamo al discorso relativo alle polemiche che poi insorgono, perché questo tipo di informazione per molti non dovrebbe esserci. Accontentare tutti però non si può.
Nonostante quella del trash sia una “moda” relativamente giovane, da che esiste la stampa esistono articoli di giornali che non stanno ne in cielo ne in terra, perché?
Spesso ci si ritrova nella situazione in cui semplicemente serve una notizia per riempire la pagina e quindi finisce che trovi articoli su attacchi degli USA come puoi trovare la fiera del rutto di Reggio Emilia. Devi riempire il giornale se vuoi che venga letto. Inoltre diversi lettori richiedono diverse tipologie di lettura. Notizie italiane, notizie dal mondo, sport, cronaca rosa… ognuno è attratto da quello che più gli interessa.
Un’ultima domanda. Hai mai fatto un articolo trash?
É difficile ricordarsi tutti gli articoli fatti. É una domanda che mi è stata già fatta più volte e non so mai cosa rispondere. Capita spesso che mentre sto lavorando io pensi “va che vaccata che ho scritto!”. Su due piedi però è difficile rispondere a questa domanda.
Te Quiero Puta
Cioè, si sta ribaltando la situazione!
Il TikTok del Trash
“Devo Riflettere sugli Sbagli Fatti” – Filosofica Risposta per una Passeggiata al Parco