Poultrygeist: Night of the Chicken Dead – Recensione

You are my Happy Meal sent from above

Esiste un nome solo per il genere musical-commedia-horror-porno? Perché questo è esattamente quello che vedrete se vorrete rendere significativa un’ora e mezza della vostra vita. Una combo tra i famosi film Poltergeist e La notte dei morti viventi, Poultrygeist: Night of the Chicken Dead è ciò che ogni persona, che voglia fare del trash intenzionale che si rispetti, dovrebbe fare. D’altronde non ci si poteva aspettare di meglio dalla Troma Entertainment, che ci regala capolavori dall”85.

Il budget, probabilmente, se n’è andato quasi tutto nell’immensa quantità di liquidi disgustosi con i quali viene inondata la qualunque

Un mix insolito ma vincente

Niente ha senso. L’inizio del film è già sufficientemente assurdo da convincerci a guardarlo tutto. Ciò che ci viene presentato è talmente geniale che ti brucia il cervello: il film ha una trama più che stupida, condita con una satira divertente che attacca gli stereotipi degli Stati Uniti e non risparmia nessuna categoria. Dal grande e spietato imprenditore, che non si cura delle conseguenze delle sue scelte imprenditoriali, all’attivista che segue ciecamente gli slogan per moda salvo poi contraddirsi con gli stessi comportamenti che critica, tutto fa riflettere, ma in modo leggero, rendendo molto godibile il film. Vengono presi di mira i pregiudizi razziali, esasperando i tratti più criticati delle varie etnie rappresentate in modo divertente e scherzoso e le battute razziste abbondano come le piume su un pollo ben pasciuto.

Oscar per miglior attrice non protagonista

Quello che non ti aspetti, dopo l’inizio spettacolare, è il musical, che ha, in tutta onestà, dei testi geniali e delle coreografie orribili, per la gioia dei nostri occhi. Il protagonista è uno sfigato innamorato di una ragazza dalla sessualità confusa e insieme si ritrovano ad affrontare un’attacco di polli zombie, causato dal solito edificio, costruito sopra un antico cimitero indiano. I loro alleati: un ritardato zoonecrofilo, una donna islamica stupida, un cuoco messicano gay e un vecchio che non si capisce bene da dove spunti. Insomma una squadra vincente.

Momento alla Jesus Christ Vampire Hunter

I cliché sono assolutamente cercati ed esagerati e il film non si tira indietro nel mostrare il gore più assurdo e disgustoso: il sound è perfetto. No, seriamente, è orribile, fa venire da vomitare. L’unica cosa che salva il nostro piloro dall’esondazione è la commedia che distoglie subito la mente dalle idee più raccapriccianti dei creatori.

Quella specie di pornografia brutta

Le scene di nudo sarebbero state la cosa meno conturbante se si fossero limitate agli umani. Non dico altro.

Sì, sono esattamente due polli zombie lesbiche che limonano in un bagno di sangue.

Il trionfo del grottesco

Ovviamente i costumi sono brutti. Ovviamente. Non sarebbe un film trash se non avesse un budget ridicolo, anche se non mancano esempi contrari (vero Celentano?), quindi nella categoria “film fatti con due lire”, è decisamente sul podio. Il fatto è che con quelle due lire sono riusciti a rendere tutto così disgustoso che il regista non può non essere un genio, che nemmeno Dio può comprendere. Per rendere tutto ancora più brutto, le scene più allucinanti sono accompagnate da una colonna sonora dalla qualità superiore, oserei dire 10+ Pollo Amadori. E questo senza contare il tributo a Thriller, che Dio benedica Michael Jackson, per aver creato un successo così malamente storpiabile.

Poultrygeist è un film che osa e non ha paura di farlo, nonostante il basso budget, che riesce a sfruttare appieno, creando una musical splatter demenziale e pseudo-pornografico, che non annoia mai. Le scene si susseguono in un crescendo di assurdità e, per non far mancare niente al pubblico, sceglie sempre la strada più rivoltante, più impossibile e meno politically correct che la mente umana possa concepire. E va bene così. Quando può insultare lo fa, quando può schizzare una quantità improponibile di liquidi vomitevoli sui suoi attori lo fa. Anche il regista, Lloyd Kaufman, non si esime dal ricevere la sua dose di disgusto, recitando la sua parte magistralmente. Un applauso all’audacia di questi eroi del trash e un augurio di lunga vita alla Troma.

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Trashometro: 90%
Merendinaatomica
Il disagio è il mio pastore.

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