Adrian Titolo Serie TV Celentano

Il pre-show – Adrian: la serie evento

Un capolavoro sotto ogni aspetto

Oggi vorrei dedicare del tempo ad una parte di tutta l’incresciosa faccenda Adrian, che ho trascurato: il pre-show. Invero l’introduzione al cartone animato ci regala delle chicche imperdibili. Vediamole insieme.

Il terzo pre-show: te la sei cercata!

Innanzitutto il favoloso monologo di Ilenia Pastorelli sulla violenza contro le donne, anche noto come “quattro minuti e mezzo di puro cringe”.

Il tema è piuttosto delicato e, come tutti gli altri argomenti delicati affrontati finora, Celentano, dall’alto del suo immenso tatto, lo smembra con un machete. Nemmeno il pubblico aiuta a rendere la cosa meno imbarazzante, il che sarebbe stato piuttosto facile in realtà, sarebbe bastato tacere.

Te la sei cercata!!

Compare la Pastorelli che ci propone una serie di scenari ipotetici, in cui delle donne vengono picchiate, insultate e importunate e alla fine di ogni esempio arriva perentoria sempre la stessa frase: “te la sei cercata!”. Giusto per sottolineare, che se una viene stuprata o picchiata non è colpa sua. Ma va?! Come al solito il tema viene presentato come se tutto il pubblico fosse decrepito. Ancora mi sorge l’angoscioso dubbio: chi era il destinatario di questo show?

Passiamo alla descrizione di uno stupro. Insomma la morale di tutto il discorso è che le donne dovrebbero poter fare quello che vogliono, senza la paura di essere ammazzate eccetera. Vero, ma siamo sulla Terra e non nell’Iperuranio. Quindi se ti infili in un vicolo sola e ubriaca, dopo che dei tizi ti hanno importunata e seguita (tipo quelle della puntata 2), forse tanto furba non sei; l’occasione fa l’uomo ladro. 10 punti per il tentativo di sensibilizzazione, -10 punti per la capacità di comunicazione del problema. Poi la cosa più bella è che il cartone è di un maschilismo estremo e invece abbiamo discorsi da feminazi nel pre-show. CHE BELLA LA COERENZA!!

Il quarto pre-show: Morgan strafatto?

Forse. Di sicuro non pareva stare troppo bene, dal modo in cui ansimava. Quindi diciamo, tutto normale? Tutto normale.

Il quinto pre-show: insulti gratuiti, paternali imbarazzanti e “persone”

Il volto di uomo che ha la stitichezza da incazzatura

Il grande ritorno dopo lo iato è anche l’apogeo dei pre-show. Nella quinta puntata succedono talmente tante cose di altissima TV, che il mio cuore voleva esplodere di gioja. Innanzitutto l’enorme paraculata che porta nella trasmissione i volti dei conduttori più amati della TV (mossa magistrale, al livello della resurrezione di Palpatine), poi la conversazione iniziale tra Celentano, Bonolis, Scotti, Chiambretti, Giletti e Conti, che si trasforma in una specie di tribunale, in cui Celentano fa il sommo Inquisitore del Nulla. Oh no, Bonolis fa vedere culi e tette in TV, fa solo programmi trash che non parlano dei veri problemi della vita. E allora? Almeno è capace di farli e lo fa anche bene, non come qualcuno (che poi il trash di Celentano si sia rivelato migliore, è un fatto assolutamente casuale e involontario). Bonolis è stato un signore, si vedeva che stava trattenendo l’incazzatura e ha sbottato, non a torto, ma almeno ha troncato la paternale ignorante, infiocchettata di inutili “complimenti” in modo elegante. Mentre accade tutto questo la Pastorelli, non si capisce perché, sta seduta al tavolo a guardar le ciàule.

Secondo momento di altissima televisione: Celentano che si incazza col pubblico per non averlo capito. Beh, ma chi diamine capirebbe una cosa simile?! Tra l’altro non è che sia un messaggio così complicato, lo hanno sicuramente colto tutte le persone con un QI nella media, a parte certo simbolismo improbabile, ma se una cosa fa schifo, non è che è audace e all’avanguardia, incompresa dal mondo. Fa schifo.

LE PERSONE HANNO GLI OCCHI!

La cosa bella di questo pre-show, però, è che, come la serie, va in crescendo. La terza trashata è di sicuro la più bella perla mai regalata dopo il “te la sei cercata!”. E ancora una volta è la Pastorelli l’araldo del disagio. Visto che il pubblico ha una certa età, e se di giovani ce n’erano, probabilmente sono cresciuti sotto ad un ponte fino ad ora per applaudire a questa cosa, certi argomenti vanno affrontati con delicatezza. Per non turbare le orecchie dei Delfini, decidono di parlare dell’argomento “omosessualità”, usando delle splendide perifrasi, che consistono nel chiamare gli uomini gay “persone”. Oook. Questo era piuttosto ovvio. Hanno altre straordinarie caratteristiche queste persone? Sì, hanno gli occhi. Ma va?! Le persone però non hanno tutto. Non hanno sesso e non hanno età. Ah. Ero combattuta tra il riso e il pianto. Sono un po’ morta dentro da una parte e ho avuto una paresi facciale dall’altra, sentendo questo, ma è questa la magia di Adrian. Per non menzionare la straordinaria capacità di parlare, giustamente, di argomenti importanti (anche se farsi passare per progressista, in questo momento, con argomenti così generici è un po’ pretenzioso), nel peggior modo possibile e con un’ingenuità disarmante, ma non nel senso buono. Insomma si capiva cosa volesse dire, ma sembra che abbia scritto tutto un bambino di dieci anni!

Il sesto pre-show: quando lo show te lo salva Maria de Filippi

Qui non c’è molto da dire in realtà. Maria, professionalissima, salva la baracca insieme a Morandi; ma hai comunque chiamato, a riparare lo spettacolo, la queen del trash.

Il nono pre-show: perché usi queen, quando c’è il corrispettivo italiano?

Questi due, soprattutto quello a sinistra, hanno dato l’impressione di stare per ridere tutto il tempo, sicuramente consapevoli delle idiozie che hanno dovuto recitare

L’ultima puntata non poteva non chiudere in Bellezza dopotutto. Quindi perché non farlo con un po’ di sano patriottismo. Quindi perché non insultare l’inglese? Perché non usare il corrispettivo italiano delle parole, che sempre più spesso usiamo in inglese? E’ un discorso giusto, come molti fatti finora, ma ancora una volta riescono a trattarlo nel modo più sbagliato. Se di alcune parole inglesi si può fare a meno, certe altre sono entrate nel vocabolario proprio perché nate con uno specifico significato tecnico in ambito inglese: si può certo trovare un corrispettivo, ma perché, quando tutti capiscono perfettamente e anzi spesso meglio questo concetto nel suo idioma originario? Purtroppo, come per tutto il resto, sarebbe inutile spiegare a Celentano queste cose, quindi che sia stato lui o i suoi collaboratori a scrivere questi dialoghi, ci rassegniamo, ringraziamo per gli insulti fuori luogo alla Germania e soprattutto per il sano trash, come sempre.

E’ tutto befanini! Ci vedremo presto per il gran finale di questa rubrica, che purtroppo, come Adrian, finirà troppo presto.

Merendinaatomica
Il disagio è il mio pastore.

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