Signore e signori, befane e volpotti, torniamo al nostro appuntamento bisettimanale col più grande disagio dai tempi di The Lady.
La chiesa posseduta
Apriamo col governo in crisi, che decide di spacciare Darian per un pericoloso terrorista soprannominandolo “Darian la Befana”. Un nome che incuterebbe terrore a qualsiasi persona al di sotto dei tre anni. Mentre Darian è ancora latitante nel mondo dell’oblio dei barboni, Gilda incoraggia discorsi deliranti sul treno, incitando alla battaglia contro le mele-cipolle e il gelato magico che non si scioglie. Eh sì, perché la natura ha creato i gelati e la natura deve poterli distruggere senza che l’uomo ci metta lo zampino!
Comunque, discorsi deliranti sugli OGM a parte (non che siano marginali nel costruire il trash eh), Smemo…è ancora smemo. D’un tratto però gli arriva una pallonata in faccia, incontra lo stupido bambino del Duomo e comincia ad avere dei flash della sua vita passata. Il prete lì presente non può quindi fare a meno di tirare in ballo la santa e divina Provvidenza (che nemmeno Manzoni) e affermare che la pallonata gliel’ha tirata Gesù. Ma certo. Gesù non ha altro da fare tutto il giorno.

Ci spostiamo nella chiesa di don Virgilio nella quale entrano dei tipi molto loschi (gli stessi che avevano fatto perdere la memoria ad Adrian a bastonate) che lo minacciano di sganciare le offerte. Quella dannata chiesa sta in uno spiazzo, in mezzo al nulla dimenticata da Dio e dalla Curia, cade a pezzi, è circondata da barboni affamati, pure il prete ha degli scarponi indecenti e ‘sti novelli Ocean Five arrivano pensando di fare il colpaccio in casa di ‘sto san Francesco. Va beh, non sono passati nemmeno dieci minuti e la logica è già andata a farsi benedire (sempre che quella chiesa possa permettersi dell’acqua santa).

Insomma, il prete viene minacciato e in quel momento Adrian prende la maschera della Volpe e sarà la forza che hanno i deboli vedrai, a risvegliarti a farti vincere, basta crederci così, riacquista la memoria e scoppia l’Apocalisse. Le prime avvisaglie arrivano portate dai fulmini, poi il vento spalanca le finestre e in piena Milano, in mezzo ad uno spiazzo enorme tra i condomini, che non si capisce perché sia rimasto vuoto, salvo gli orti ricolmi di pomodori, compaiono due dannatissime trombe d’aria.
Mentre letteralmente sembra che stia per cadere il cielo sulla Terra, Virgilio ha un’intuizione geniale. Woah, Smemo è la Volpe! Ma va?! MA VAH?!


Idiozia a parte, questa scena è fantastica, il pestaggio più doloroso e soddisfacente dai tempi di Junior e Goku al torneo Tenkaichi. Succede tutto in fretta e lentamente allo stesso tempo: mentre Adrian pesta selvaggiamente i criminali, fuori arriva la madre di tutte le tempeste, i bambini che giocavano allegramente a pallone volano via, Mauro Corona li salva eroicamente, la statua della Madonna prende vita, arriva un terremoto, compaiono completamente e totalmente a caso delle bruttissime fiamme CGI, il terreno si spacca in due, un angelo si illumina di luce divina, cadono tutti i palazzi intorno alla chiesa, la terra si richiude, poi si riapre, poi si richiude e altre fiamme ovunque. Intanto Adrian combatte e ad un certo punto cade nel Ginnungagap wannabe, ma non prima di salvare magnanimamente uno dei criminali, perché ricordiamo che è uno di quei super eroi sfigati, che aiuta anche i propri nemici. Mentre risorge dal baratro diventa la Volpe a nove code e si teletrasporta fuori prima che Madre Terra lo inghiotta. Da qui inizia una sequenza che salta al next level della violenza, passando per direttissima da Naruto a Ken il guerriero. Fratture esposte, botte con spranghe e coltelli, panche distrutte. Una vera soddisfazione senonché anche questa scena doveva essere rovinata da un terribile slow-motion e dei canti da chiesa perché non dimentichiamoci che è l’unto dal Signore. Finito questo, i criminali sono massacrati, la chiesa è incredibilmente intatta e ricominciano le fiamme CGI. E’ solo il primo quarto d’ora ed è estasiante.

Il grande ritorno di Darian

Tiriamo un po’ il respiro e passiamo ad una sequenza un po’ più tranquilla. Il sindaco parla al telefono del terremoto e mentre la sua assistente lo doppia a gesti per nessun motivo se non il suo personale divertimento, visto che nell’ufficio non c’è nessuno. Finita la telefonata, la segretaria ci prova col capo, lui le abbassa lo stipendio e lei lo ringrazia innamorata. Cosa c***o sta succedendo? Perché i dialoghi e l’umorismo, se ce n’è, devono essere sempre così assurdi o criptici?
Oscar, intanto, si reca alla chiesa per indagare, scopre della Volpe e scopre che i palazzi non dovrebbero rimanere in piedi dopo che la terra si è letteralmente aperta in due sotto di essi, senza contare che magicamente l’enorme spaccatura che si era richiusa durante la battaglia è di nuovo lì aperta. Non so se sono più allibita dagli sbalzi ormonali di Madre Natura o dalla totale inutilità del personaggio di Oscar.

La combriccola di Darian intanto si dispera a casa di Gilda, pensando alle perdute campagne intorno a Milano, mentre si fanno pochi paralleli velati alla vita di Cristo. Ah sì, la megalomania è una costante che da conforto e sicurezza in mezzo a queste scene frenetiche. D’un tratto Anidride (o Carbonica, tanto è uguale) risolve i tarocchi con la figura della volpe e subito dopo Orso e Carbone riportano la notizia del pestaggio, facendo notare che i criminali sapevano le arti marziali. Ma com’è che tutti i dannati criminali di Milano sono esperti in arti marziali?!
Adrian, vestito da Darian, registra un altro messaggio e lo porta alla Cantina degli sfigati per mandarlo in onda. Il messaggio comincia con lui che si gratta per un tempo infinito il mento, poi c’è l’ennesima perla biblica (Luca 8, 16-18), Gesù diventa quel tipo che venne quella notte e poi ci propina un altro pippone sulla bellezza e sulla corruzione. Grazie, tiremm innanz.
Scherzoni, sesso e tante cose alla rinfusa
Dranghestein ha diverse vene che stanno per esplodere a questo punto, infatti mentre afferma di essere calmissimo distrugge un pc, che viene prontamente sostituito da un nuovo pc già accesso e portato con reverenza da un serv…ehm volevo dire impiegato.
Dopo questo breve soggiorno a Napoli, ci giunge notizia che ci sommosse pure in Europa, oltre che in Italia. Perché, c’è la dittatura anche lì? E’ una specie di moda? Aaah e così si avvera il sogno di un’Europa unita, solo nel nome del dispotismo e del benessere. Hai sentito Novalis? Prendi la tua Europa unita nella cristianità e ficcatela su per i bronchi.
Dopo quest’altro pizzicuccio di egocentrismo pretenzioso, vediamo il Capo dello Stato che si reca alla trasmissione di Letal (GLIELI FATE CHIUDERE I BATTENTI SI’ O NO, DITTATURA PIU’ SFIGATA DELLA STORIA?!) per fare propaganda, invece fa solo un’enorme figura di deiezione.

Di colpo torniamo alla Cantina dove i poveri decerebrati fanno uno scherzone a Piero. Gli fanno credere di averlo avvelenato, dandogli un bicchiere con sotto scritto “bicchiere avvelenato” per poi sfotterlo con un cartello con la scritta “sorridi, non sei morto”. Avete presente quelle specie di scarafaggi del film La mummia, che ti entrano nella testa e ti mangiano il cervello? Ecco mi sento così in questo momento. Finito Scherzi a parte gli fanno un pippone su Dio e sul fatto che andrà all’inferno, perché è una persona del cavolo e sembra di essere improvvisamente finiti nel circolo dei cristianisti anonimi.

Finalmente Adrian ritorna dalla sua bella e finalmente noi abbiamo il nostro montaggio delirante. Sììì! Insomma come si può immaginare si vedono tette, sesso, scene senza senso e ancora la gigantografia di Adrian e Gilda che limonano. Si fa una certa e Orso chiama a casa dopo due giorni di sesso selvaggio, nei quali giustamente Gilda non si è fatta sentire.
Mentre tutti fanno festa per il gran ritorno di Adrian/Darian il sindaco di Milano fa la sua mossa contro il Dissanguatore e gli si oppone pubblicamente davanti al Nuovo Palazzo del Potere. Se io fossi Dranghestein a questo punto comincerei a mandare un bel po’ di picciotti in giro per delle sane purghe staliniane, perché è chiaro che è circondato da idioti che tarpano solo le ali al suo progetto dispotico, progetto che, al contrario di loro, potrebbe tranquillamente sostenere col pugno di ferro, tanto chiaramente non gli importa della discrezione, però va beh, come già detto, tutti devono essere più stupidi del normale. Ma poi chi cavolo è il sindaco di Milano per indire un referendum così, a caso, in mezzo ad una dittatura? Nessuno fa veramente niente?! A quanto pare no, perché il sindaco di Milano può fare il gran membro che gli pare.
C’è una breve battuta prima del finale che merita una menzione però. L’alto commissario parla con questo tizio, completamente irrilevante per la trama, al quale offre da bere e lui gli risponde che non beve in servizio, al che l’alto commissario dice argutamente “ah, pensavo si dicesse soltanto nei film” e il tizio con una voce che nemmeno sembra dello stesso doppiatore, dal nulla se ne esce con una sparata bellissima: a bassa voce si sente questo che dice “ma che cazzo sta dicendo?”. Penso di essere morta.
E in ogni stadio c’è una storia
Questa storia parla di amore, di erba e di cose che non stanno nè in cielo, nè in terra, nè nell’Aldilà, nè nel dannato Antiverso, ma solo nella meravigliosa e insondabile mente di Celentano.

Cominciamo col dire che esistono due squadre di calcio che rappresentano il Nord e il Sud. E il Centro? Basta speculazioni inutili! Johnny va allo stadio per distribuire volantini e palloncini di libertà e bellezza. In realtà fa da diversivo, poi per caso incontra di nuovo Clara, la sua vecchia fiamma e scappano felici insieme. Finita la storia d’amore. A questo punto entra in campo Darian vestito da arbitro (e nessuno fa letteralmente niente, dove santo cielo è la sicurezza?!), si china per terra, accarezza il prato e dice al microfono “è bella l’erba”. Eccome Celentano…penso ci sia scappato anche qualche fungo nel mezzo. Chiusa anche la faccenda erba, passiamo alle cose che non stanno in nessun posto. Viene svelato che, a quanto pare, la squadra del Nord è stata corrotta per perdere apposta, così che il Sud avesse il contentino per permettere al resto dell’Italia, Francia e Germania di scaricare i loro rifiuti da loro. Visto che è la puntata dei pipponi, ne fa un altro, il capitano del Nord si ravvede e tutti abbandonano lo stadio. Credibilissimo, perché il mondo del calcio è fatto di unicorni e cherubini innocenti. Non riesco ad esprimere il vuoto abissale che si è creato tra le mie sinapsi quando ho sentito questo discorso. Ma di cosa stiamo parlando?! Qui altro che droga, c’è bisogno urgente di un team di professionisti per fette di salame sugli occhi e bastonate ad ogni frase che diffonde disinformazione!

Dopo l’inquietante conferma che Dranghestein è davvero Edward Cullen (vuole bere il sangue di Darian, parole sue) la puntata si chiude ahimé con la banda degli scemi, che propone lo sciopero dei consumi per fermare capitalismo. Quindi cosa fa il governo dei Genii? Apre il Superstore allo sciacallaggio più sfrenato, rendendo gratis tutte le cose in vendita. Oook. La gente, colpone di scena, non aderisce perché ormai Darian ha svegliato le coscienze (se credeghe) e nessuno entra. Quindi cosa sono scesi in piazza a fare in primo luogo?
La puntata si chiude con il sindaco di Milano, fiero della sua città, una battuta assolutamente fuori luogo della segretaria, che cerca in tutti i modi di farlo uscire al sindaco e loro due che infine ballano su una musica classica.

Il simbolismo, che sia volontario o no, come al solito non fa capire una mazza di niente, ma a noi piace così. Questo è un magnifico preludio alla cosa più bella su cui i miei occhi abbiano mai posato lo sguardo. Ci si vede per il gran finale befane!
Episodio 7 – Adrian: la serie evento
Il pre-show – Adrian: la serie evento
Joan Lui: il proto-Adrian
Episodio 6 – Adrian: la serie evento