Buongiorno a tutti e ben ritrovati in questa nuova puntata di Trash Talking, la rubrica in cui si parla di Trash con chi il Trash lo vive e ogni tanto lo fa pure. Ci eravamo lasciati l’ultima volta con un’opera d’arte (rigorosamente Trash) di mia creazione, commentata da un’artista.
Per questo nuovo capitolo della rubrica, come era stato per il Trash nell’arte, andiamo ad infilarci in un mondo più grande di noi in cui il Trash, probabilmente, è sempre esistito: la politica.
Il Trash di cui parliamo in questo caso è, a mio parere, un Trash ricercato, un Trash pensato, fatto per essere guardato, per attirare sguardi e attenzioni. Non parliamo di bello o di brutto, ma ci concentriamo su quello che è l’impatto. Si è vero, anche in questo ambito sicuramente ci sono episodi in cui il Trash nasce spontaneo, ma tanto di quello di cui parleremo oggi è (e poi ne discuteremo) frutto di un cervello umano e di una sua idea.
Ma facciamo un passo indietro. Vi ricordate quando Vercingetorige82, nel suo articolo “La Supremazia Artistica del Trash: Criticamente Parlando” citava, facendo un excursus storico, le veneri paleolitiche dicendo “Per un uomo preistorico la fruizione di queste opere era particolarmente immediata: guardava le pere grosse, pensava «mi piacciono le pere grosse», e quindi apprezzava la statuetta.”?
Tralasciando il fatto che l’uomo si sarà anche evoluto, ma la sua idea sulle pere è rimasta la stessa (poveri voi se vi piacciono piccole), pensate un attimo al concetto: Guardo il Trash, penso “mi piace il Trash” e di conseguenza apprezzo chi quel Trash l’ha creato. O quantomeno gli do attenzioni. Attenzioni che nel mondo della politica sono esattamente ciò che serve.
Ma questo è il mio parere e io non sono un politico. Sarà veramente così? Per rispondere a questa domanda, ho deciso di fare due chiacchiere con Riccardo, che di politica ne sa qualcosa in più di me.
Immagino tu concordi con me nel dire che nel mondo della politica il Trash è all’ordine del giorno, e lo è stato per decenni. Penso per esempio alle storiche barzellette di Berlusconi, le pubblicità di Emanuele Filiberto o, se vogliamo parlare di qualcosa di più recente, i video di Razzi che cucina, le conferenze di De Luca…
Concordo. Assolutamente.

Sei d’accordo con me quando dico che spesso il Trash in questo mondo non è qualcosa di spontaneo ma ricercato, oppure la pensi diversamente?
Si, sono d’accordo, soprattutto quando si parla a livello nazionale, regionale o di grandi città, dove c’è la vera politica, quella con gli uffici stampa alle spalle, non c’è nulla di casuale. A parte qualche personaggio che va a ruota libera, è tutta una strategia comunicativa.
Ripensando ai miei studi mi viene in mente il passaggio da prima a seconda Repubblica, che ha visto una lotta sostanzialmente impari tra un Berlusconi brillante, che faceva battute e un Occhetto più cupo e serio. Nel momento in cui è caduto il mito Tangentopoli la politica è cambiata radicalmente. Il politico si è trasformato da “quello che sa più di me” a “quello che più mi rappresenta”.
Poi succede che talvolta anche i politici locali, quelli dei paesini o delle piccole città, forse per spirito di protagonismo, forse per innata goliardia vengono all’onore delle cronache. Mi viene in mente il sindaco di Lucera, un tipo un po’ spigliato. Lui per esempio è entrato nella sfera del trash a suo discapito, ha rilasciato alcune interviste con degli strafalcioni incredibili.

Se dovessi scegliere un personaggio politico, di qualsiasi epoca, per collocarlo sul gradino più alto del podio del Trash, chi sceglieresti e perché?
Bella domanda, fammici pensare… ti direi Bossi. Lui era proprio un maestro nel fare quello che ti dicevo prima, nel mettersi allo stesso livello delle persone. Si presentava ai comizi in canottiera, facendo il medio a destra e a manca o uscendo con esclamazioni tipo “la Lega ce l’ha duro”. Sono questi epiteti che fanno di lui il re indiscusso del trash dei primi anni 2000. Era un’epoca in cui c’era Berlusconi, immagine del grande imprenditore, Sgarbi, il grande critico d’arte e poi c’era lui, Bossi, rappresentante del tipico cittadino del Nord, che faceva veramente di tutto.

Ultima domanda, forse la più importante: tu da che parte stai, piccole o grandi?
Da buon democristiano ti dico medie ahahaha.
Che dire, a quanto pare non sbagliavo né sullo stretto legame tra Trash e politica, né sul fatto che le pere sono meglio grandi (medie è comunque una buona risposta). Se voleste approfondire di più la vostra conoscenza del Trash politico, o se semplicemente voleste divertirvi un po’ vi consiglio di farvi un giro nella nostra sezione video ad esso dedicata. A presto.
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