Il Babbo Natale del centro commerciale è in realtà un ladro provetto e alcolizzato che allo scadere della Vigilia fa man bassa della cassaforte piena dei soldi dei regali dei bimbi. Questa non può che essere la premessa migliore per il film perfetto con cui incominciare il countdown al 25 dicembre in questo sorprendente 2020. Questo è anche il punto di partenza di Babbo bastardo, film distribuito nei cinema da Columbia Pictures nel lontano 2003.

Tra scene di ispirante spirito delle feste e giocolerie di politicamente scorretto a destra e a manca, avanza un film dai toni agrodolci per adulti. Nonostante tutto rientri nello stile della classica commedia di Natale, con Babbo Bastardo si è travolti dal solito mix natalizio arricchito da alcolismo, tette e folklorismo linguistico, oltre che personaggi presi direttamente dall’elenco degli stereotipi americani.

Babbo Natale sei proprio un bastardo!
Bad Santa, questo il titolo originale del film, viene raccontato da una regia a metà tra il classico natalizio e la fotografia action di Hollywood targata 2003.
Lo spirito di Natale pervade la scena, ma si scontra continuamente con l’eccesso del nostro Babbo, nascondendo fin dall’inizio della pellicola un intento vagamente moralistico tra il ruolo interpretato, l’aiuto di un ragazzino bullizzato, e all’apparenza tonto e di una donna con un inossidabile debole per Santa Claus?!!?

Il trash è vagamente presente, con grandissima moderazione. Si nasconde nel paradosso di un personaggio così fuori dagli schemi, che continua a superare l’asticella del “che cosa potrà mai fare di anti-natalizio quest’uomo nell’arco di novanta minuti di film?”. A maggior ragione considerato il fatto che rappresenta Santa ed é artificialmente attorniato da un insistente contorno natalizio che fa da sfondo alla vicenda.

La pellicola è confezionata da Dimension Films con la qualità che ci si aspetta dal grande schermo, senza cali o difficoltà nella messa in scena. In questo aspetto non ci sono velleità trash o altre intenzioni oltre a quelle di sviluppare un buono ma irriverente film di Natale.

Lo stesso vale per la recitazione che si appoggia su una sceneggiatura scanzonata con una trama logica quasi trasparente, su personaggi creati appositamente per stagliare sullo sfondo natalizio nel loro adulto turpiloquio, ma che non arriva mai a sorprendere lo spettatore. Forse la colpa è da imputare al fondo di tragico realismo che pervade Babbo Bastardo e non lo abbandona nemmeno una volta, ma che il Natale in qualche modo può rendere più leggero. O anche risolvere con l’aiuto dell’amore e di un bambino…

Babbo Bastardo è la pellicola perfetta per sperare nel Natale anche nel 2020, quando tutto sembra andare a rotoli. Di trash ce n’è poco, per cui il nostro trashometro non si esibirà in grandi numeri, ma non consigliare questo film all’avvicinarsi del periodo in cui si diventa tutti più buoni sarebbe come non abbracciare lo spirito del Natale fatto di Michael Bublè, Mariah Carey e Jingle Bell, e questo non ce lo possiamo permettere.
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